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Il 2019 della Balena: gli articoli preferiti dai nostri lettori

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Prima di cominciare con la programmazione del nuovo anno, abbiamo approfittato della pausa natalizia per fare il punto su quello appena concluso, un 2019 che ha visto la prua del Pequod comparire a ogni latitudine. Abbiamo parlato di climate fiction al Festivaletteratura, organizzato quattro incontri per Bookcity, collaborato con il premio Bergamo, aperto la nostra officina editoriale a BookPride, dato nuova linfa a Giri di chiglia, la rassegna dedicata alla poesia contemporanea (che quest’anno ha trovato casa da Verso Libri). Non solo: ci sono state le incursioni bolognesi di Passaggi di poesia, le presentazioni al Colibrì, gli Adriano Community Days. E molto altro. Se ci siamo riusciti, molto lo dobbiamo ai nostri collaboratori, agli amici che ci supportano (e ci sovvenzionano), a tutti coloro che ci seguono. Soprattutto lo dobbiamo ai nostri lettori. Ecco, allora, una lista ragionata degli articoli più letti del 2019.


 

Joker di Todd Phillips: un film di frustrante vacuità (Stefano Serafini)

Lo scorso autunno tutti hanno parlato di Joker, amandolo, odiandolo, incensandolo, accusandolo. Neppure noi siamo sfuggiti alla tentazione, tanto che il pezzo più letto del nostro 2019 è una severa critica al film di Todd Phillips.

(Per i numerosi fan di Joker, abbiamo anche un giudizio di segno diametralmente opposto, firmato da Paolo Saporito. Voi da che parte state?)

 

Fedeltà di Marco Missiroli: scarsa originalità in corsa allo Strega e Desiderio e scrittura: La straniera di Claudia Durastanti (Damiano Sinfonico)

Due tra i romanzi più chiacchierati del Premio Strega 2019. L’ultimo lavoro di Marco Missiroli è uscito all’inizio dell’anno con altissime aspettative, ma non ci ha convinto; quello di Claudia Durastanti, invece, è stata una delle più felici sorprese della stagione letteraria.

(Lo Strega, alla fine, è andato ad Antonio Scurati; in cinquina anche Nadia Terranova, entrambi protagonisti di due articoli che non finiscono in top ten soltanto perché usciti nel dicembre del 2018. Il primo è di Ambrogio Arienti, il secondo di Alice De Santis.)

 

Durastanti, Missiroli, Tarabbia, Santoni: una stagione di romanzi (Giacomo Raccis)

Senza allontanarci troppo, Durastanti e Missiroli sono due tra i quattro narratori della stessa generazione da cui ci aspettavamo il romanzo della definitiva maturazione. A loro, oltre che a Tarabbia e a Santoni, è dedicato questo longform (scaricabile anche in pdf).

(A proposito di Vanni Santoni, qui trovate l’approfondimento su I fratelli Michelangelo, scritto da Marco Malvestio, qui quello dedicato alla ripubblicazione del suo romanzo d’esordio, Gli interessi in comune, scritto da Filippo Polenchi.)

 

Poetesse del 2018 (Roberto Batisti)

Dedicato a sillogi pubblicate nel 2018 (ma uscito a inizio 2019), un lungo e variegato viaggio tra le più interessanti voci femminili del panorama poetico italiano. Tra severità stilistica (Anedda), transizione di genere (Vivinetto), follie eteronome (Borghesan et alia) e amori metalinguistici (Martini).

 

«Il semblerait que oui»: Serotonina di Michel Houellebecq (Valentina Sturli)

Il 2019 letterario si è aperto in maniera pirotecnica con il nuovo romanzo di Michel Houellebecq e con le polemiche che sempre provoca l’autore francese. Eppure Serotonina è allo stesso tempo un romanzo molto simile e molto diverso dai precedenti.

(Restando nei territori della narrativa straniera, tra gli articoli più letti dell’anno anche l’approfondimento su Amy Hempel di Fabrizia Gagliardi.)

 

Carte scoperte: su Casa di carte di Matteo Marchesini (Marco Malvestio)

Altro libro che ha scatenato innumerevoli polemiche (ancor prima dell’uscita). Al di là della travagliata vicenda editoriale, la raccolta di saggi del critico Marchesini spazia dai classici del Novecento agli scrittori contemporanei con l’intenzione programmatica di rovesciare i canoni letterari.

 

Trascrivere il segno nel sonno: la traduzione di Finnegans Wake in italiano (Marcello Sessa)

Per il traduttore lavorare su Finnegans Wake di James Joyce è un’impresa ai limiti del possibile, ma per il lettore è una festa che permette di leggere infiniti romanzi in uno.

(Per tutti gli amanti della grande letteratura novecentesca, Alessandro Montefameglio ci ha invece raccontato la nuova edizione di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda.)

 

XIV Quaderno Italiano di Poesia: poeti al setaccio (Davide Castiglione)

In occasione dell’uscita del XIV Quaderno Italiano di Poesia (e dell’apertura dell’ampia rassegna che gli abbiamo dedicato), una ricognizione panoramica sui vari autori pubblicati.

(Tra gli articoli più letti dedicati alla poesia, anche l’intervista ad Agron Tufa, uno dei maggiori poeti albanesi contemporanei, curata da Julian Zhara.)

 

#Mappe – Lucania, 14 stazioni (Giorgia Tolfo)

Sono continuate per tutto l’anno anche le nostre #Mappe, divagazioni narrative, escursioni sentimentali e racconti di viaggio insieme. La più letta è dedicata a una Basilicata trasfigurata e sognante.

(Molto apprezzata anche la #Mappa dedicata a Favignana di Alessandro Ferraro.)

 

L’ingiustizia della giustizia: intervista a Colson Whitehead (Matilde Quarti)

In occasione dell’uscita dei Ragazzi della Nickel, abbiamo incontrato a Milano il premio Pulitzer Colson Whitehead.

(Numerose, come sempre, le nostre interviste. Tre le più lette, quella di Alessandro Mantovani a Burhan Sönmez e quella di Simone Delle Grazie a Ferdinando Camon.)

 

Bonus Track

Il 2019 è stato anche l’anno del bicentenario della nascita di Herman Melville. E «non nominare il nome della balena bianca invano» è la frase con cui comincia l’articolo di Lorenzo Alunni dedicato alla nuova biografia dell’autore statunitense, di Paolo Parisi Presicce. Non potevamo che concludere così, con colui che, tra le altre cose, ha suggerito il nome alla nostra rivista.