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Torna il Premio Narrativa Bergamo: verso la XXXIV Edizione

Arriva l’inverno e come di consueto il Premio Narrativa Bergamo comincia a scaldare i motori.

Giovedì 1 febbraio 2018, nella prestigiosa cornice dell’Aula Magna di Sant’Agostino dell’Università di Bergamo, Andrea Cortellessa annuncerà i nomi dei cinque finalisti del Premio, che arriva quest’anno alla XXXIV edizione. Lo farà, naturalmente, in qualità di membro del comitato scientifico del premio. Già da alcune settimane, infatti, lui, Marco Belpoliti, Silvia De Laude e Angelo Guglielmi sono impegnati nel grande lavoro di selezione tra le decine e decine di libri usciti tra il gennaio 2016 e il settembre 2017, per individuare la cinquina di libri che concorreranno per la finale.

Una finale in cui, a differenza dei tanti altri premi letterari, i “Grandi Elettori” non avranno più alcun ruolo e dovranno lasciare il passo alla giuria popolare. Come da tradizione, infatti, saranno i lettori a decretare la vittoria del libro che più degli altri avrà saputo parlare al pubblico. Chiunque può partecipare alla giuria – compilando la scheda di iscrizione e inviandola entro il 22 dicembre – a dire di come il premio lavori fin dalla sua nascita, nel 1985, allo scopo di «mettere in rapporto il mondo dei critici di professione con quello dei lettori appassionati ma “comuni”». Lo avevano sottolineato l’anno scorso, proprio di questi tempi, Flavia Alborghetti, segretaria organizzativa, e Massimo Rocchi, presidente, che insieme ad Adriana Lorenzi rappresentano l’anima del Premio, oltre che il suo volto ufficiale. È quest’ultima, infatti, a condurre gli incontri con gli autori alla Biblioteca Tiraboschi, ma anche quelli nelle scuole e nelle carceri (e da questi nasce ogni anno un numero di «Spazio. Diario aperto dalla prigione»). È in buona parte merito suo se negli anni il Premio Bergamo ha saputo aprirsi e parlare a un pubblico non esclusivamente adulto (scoprendo peraltro che i giovani studenti hanno gusti tutt’altro che appiattiti sulla produzione letteraria di consumo).

 

Sandro Veronesi, Michele Mari, Ermanno Cavazzoni, Antonio Pascale, Emilio Tadini: sono solo alcuni dei vincitori che in questi 34 anni hanno dato lustro al Premio Narrativa Bergamo, capace di dimostrare nel corso del tempo una costante attenzione alla tradizione sperimentale italiana e alle sue interazioni con “l’impero romanzesco”. L’anno scorso ha vinto Gli anni al contrario, opera con cui Nadia Terranova ha fatto il suo esordio nel romanzo, dopo una lunga esperienza nella letteratura per ragazzi. Ha avuto la meglio su Un bene al mondo di Andrea Bajani, Lo spregio di Alessandro Zaccuri, Dove troverete un altro padre come il mio di Rossana Campo e Absolutely nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani di Giorgio Vasta.

Come l’anno scorso, anche in questa edizione la Balena Bianca seguirà da vicino le iniziative del Premio, con le recensioni dei libri finalisti, le interviste in diretta Facebook ai loro autori e altri contributi mirati a raccontare a largo spettro quello che non è un semplice premio letterario, ma una realtà culturale molto più ampia, radicata nel territorio e capace di mobilitare, di quel territorio, energie e interessi trasversali alle classi anagrafiche e sociali. Una realtà che peraltro torva quest’anno – e finalmente – accoglienza anche all’interno delle sedi universitarie, in un dialogo tra istituzioni culturali che non può mancare in una dimensione piccola ma vivace come la città di Bergamo, dove anzi l’alleanza dei poli culturali deve fare da traino al coinvolgimento di soggetti della società civile e del fiorente panorama economico locale.

Per farlo, e per rendere sempre più diffusa l’azione del Premio, da anni ormai sono tantissimi gli appuntamenti che prolungano ne prolungano l’attività al di là dei termini cronologici della rassegna: negli ultimi mesi, grazie anche alla collaborazione con l’Associazione il Cavaliere Giallo, sono stati organizzati incontri con Walter Siti – che lesse in anteprima la prime pagine di Bruciare tutto – e con Hans Tuzzi, ma anche la proiezione del documentario di Paolo Jamoletti su Francesco Permunian, Arlecchino notturno (in collaborazione con Lab80 Film) e lo spettacolare incontro al Teatro Donizetti con Roberto Saviano (in collaborazione con la Fiera dei Librai di Bergamo).

Un Premio Bergamo vivace, insomma, che merita di essere seguito e raccontato; e vi invitiamo a farlo insieme a noi. Appuntamento quindi per giovedì 1 febbraio, nell’Aula Magna di Sant’Agostino, presso l’Università degli Studi di Bergamo, per svelare il mistero sui cinque finalisti di quest’anno.