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Lo stato delle cose

Lo stato delle cose, nel mercato cinematografico contemporaneo, è relativo a un’ormai costante attesa di uno o più Messia in grado di salvare un’industria in gravissima crisi. 

Con la chiusura del 2022, si è chiesto ancora a James Cameron di fare un miracolo con gli incassi di Avatar – La via dell’acqua, provando a raggiungere i successi già ottenuti dal regista canadese con Titanic e con il primo Avatar, così da dare respiro alle sale di tutto il mondo.

Da nazione a nazione, però, la situazione è spesso diversa: mentre in Francia si è assistito a una grande ripresa post-Covid del cinema in sala, tanto che alcune prestigiose testate francesi parlano di una vera e propria “resilienza” (giusto per usare un termine spesso di moda in questi anni), in Italia gli incassi hanno avuto numerose settimane semplicemente sconcertanti.

Più che sperare in un nuovo arrivo del Messia (oggi Cameron, ieri Zalone, giusto per citare un altro esempio) che possa apparire ogni tot mesi in cartellone nelle sale, sarebbe meglio pensare a una strategia culturale realmente degna di tale nome, con una gestione più virtuosa e un piano più a lungo termine dei tanti che sono stati proposti ultimamente.

Dopo questa introduzione, che non vuole essere polemica ma invitare a una riflessione costruttiva, ben vengano comunque Avatar – La via dell’acqua (che è anche un ottimo film) e titoli di questa portata, ma non devono essere il “faro nella nebbia” o l’unica effettiva idea commerciale con cui lo spettacolo del cinema in sala trovi la propria salvezza.

Mentre un’annata a ogni modo complicatissima volge al termine, andiamo però a proporre una panoramica su quelli che saranno i titoli più attesi, in termini d’incasso, del 2023, con l’augurio che possano avere grandissimo successo, ma all’interno di un sistema generale che possa tornare a essere coerente e propositivo in termini ben più ampi.

Gli attesissimi del 2023

Concentrandoci, date le premesse di cui sopra, soltanto sul cinema americano ad alto budget, quando si fanno ragionamenti sul mercato odierno viene senza dubbio in mente sempre lo stesso nome: la Marvel.

Da ormai diverso tempo i film del Marvel Cinematic Universe sono una bilancia di confronto per chi ha grandi ambizioni al botteghino e quest’anno il franchise si arricchirà di tre titoli: Ant-Man and the Wasp: Quantumania, in uscita a febbraio, Guardiani della Galassia vol. 3, in uscita a maggio, e The Marvel, secondo lungometraggio sul personaggio di Carol Danvers in arrivo a luglio.

Il più atteso e quello che potrebbe incassare di più? Il terzo capitolo della saga dei Guardiani della Galassia, trilogia che ha regalato finora grandi soddisfazioni.

A questi però si va aggiungere anche il film d’animazione Spider-Man: Across the Spider-Verse, con cui il reparto animato della Sony spera di bissare il successo del precedente Into the Spider-Verse.

La logica degli incassi, come si può notare anche da tutti i titoli di cui sopra, punta sempre sull’usato sicuro dei sequel e, infatti, arriveranno anche i nuovi capitoli di saghe di enorme successo come Fast & FuriousTransformers Mission: Impossible, oppure altri seguiti come quelli di Aquaman, dei Ghostbusters o il nuovo Dune – Parte seconda di Denis Villeneuve.

Una menzione a parte per il quinto capitolo della saga di Indiana Jones, in uscita a fine giugno, che ci lascia più perplessi: alla regia ora c’è James Mangold e chissà se il fascino di Indy riuscirà a colpire anche le nuove generazioni.

Non mancano inoltre remake che puntano a grandi incassi (il live action de La sirenetta della Disney, in uscita a maggio), oppure prequel e origin story come The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes Wonka, in cui Timothée Chalamet vestirà i panni di una giovane versione del personaggio interpretato da Gene Wilder e Johnny Depp in passato.

Di fronte a così tanti prodotti che giocano su dinamiche narrative e personaggi già ampiamente noti e conosciuti nell’universo cinematografico, ben venga un’idea un po’ folle come quella di Barbie di Greta Gerwig, in arrivo la prossima estate, dove ci si può aspettare praticamente di tutto, sia in termini di resa, sia in termini d’incasso.

Se in questo articolo è difficile ipotizzare di poter citare (per ragioni di mercato) film molto attesi come Babylon di Damien Chazelle o Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, concludiamo però con un lungometraggio che ci auguriamo possa mettere d’accordo critica, appassionati, addetti ai lavori e soprattutto il (grande) pubblico: Oppenheimer di Christopher Nolan sembra il film perfetto in questo senso e lo scopriremo da fine luglio.I titoli, insomma, di certo non mancano nel campo dei blockbuster e dei film ad alto budget a stelle e strisce, ma non saranno (solo) loro a farci capire quale sarà l’andamento futuro dell’esercizio cinematografico: ci vorrà uno sforzo più ampio, generale e stratificato, per capire quale sarà tra un anno il nuovo stato delle cose.