Cinque anni di Balena Bianca non sono mica uno scherzo. E per festeggiarli come si deve abbiamo pensato di tornare alla nostra adolescenza: Quando avevo 18 anni è l’unica festa in cui gli scrittori non fanno gli scrittori e la musica arriva direttamente dalla vostra cameretta del liceo.

Emmanuela Carbé, Fabio Deotto e Tommaso Di Dio hanno selezionato per noi la playlist di quelle canzoni che ascoltavano alla fine delle superiori e la faranno diventare la colonna sonora della nostra serata. Dove? Al Colibrì. Quando? Sabato 11 marzo.

Sarà l’occasione per conoscerci tutti – redattori e collaboratori, lettori e curiosi – tesserarsi al nuovo anno dell’Associazione Culturale e, soprattutto, bere tanta birra. A 18 anni nessuno torna a casa sobrio.

Ed in pieno ritorno alla fase adolescenziale anche la ciurma ha spillato la playlist delle canzoni che ascoltava il decennio scorso (più o meno!). Non ci giudicate, abbiamo tutti un passato dolente.

Vi aspettiamo!


“18 anni, l’embrione di coscienza sociale, la contestazione, la curiosità esterofila, le sperimentazioni, il dramma e la tensione.” Jack Johnson, TaylorGiacomo Raccis

“Boy Band dei Velvet contiene il manifesto di un’intera epoca culturale: la sacralizzazione dell’effimero, il progetto incompiuto del sé e del resto, la sindrome di Peter Pan, la disperata voglia di ‘starci dentro’.” Velvet, Boy BandLorenzo Cardilli

“Quando nel 2005 avevi 18 anni e sentivi già quel fortissimo, invincibile richiamo agli anni Ottanta. Ovviamente mai senza Gwen, la più cool di tutte.” Gwen Stefani, CoolFrancesca Salamino

“Da adolescente hai avuto accesso al tempio delle discoteche, prima quelle patetiche con apertura pomeridiana, poi quelle serie ma altrettanto imbarazzanti della notte. Giunto ai diciotto eri ancora lì a sognare la tua discoteca totale, ascetica e bellissima.” Subsonica, DiscolabirintoMassimo Cotugno

“L’insana commistione tra rock ed elettronica, tra sacro e profano, tra mainstream e musica alternativa: a 18 anni non si prende solo una direzione, se ne prendono mille. E sono tutte diverse.” Depeche Mode, Personal JesusMichele Turazzi

“L’instancabile voglia di ballare, la saccenteria adolescenziale, i viaggi lunghi in treno per essere sempre in prima fila sotto il palco degli stadi più affollati dell’estate e il menefreghismo senza tempo. Proprio come una diva.” Vasco Rossi, La strega (La diva del sabato sera)Alessandra Scotto di Santolo

“C’era il punk e c’era lo ska per una ribellione tutta collettiva, fatta di minoranze, ideali e birre moretti in salsa autogestita. Molto più crudamente che un De André o un Guccini si lavorava per la bomba a tempo puntata contro le ingiustizie.” Rancid, Time Bomb – Alessandro Mantovani

“I riverberi del grunge come un lungo tramonto elettrico scrivono l’epica di Seattle, fatta di suoni sporchi e camicie di flanella.” Pearl Jam, M.F.C.Davide Valtolina

“La cassetta triste che prendeva il posto delle varie miste, un EP di un gruppo italiano esordiente che dava forma a un malessere, un tappeto morbido e doloroso a un periodo.” Verdena, ValvonautaDavide Saini