Inizia settembre e, puntuale come ogni anno, arriva il Festivaletteratura di Mantova, che in questo 2016 celebra i suoi primi vent’anni. Dal 7 all’11 settembre, il più grande appuntamento letterario della stagione italiana offrirà come di consueto un programma di incontri da far impallidire, impreziosito, in occasione dell’anniversario, da alcuni eventi particolarmente importanti. Basti pensare alla preview del festival, che si terrà sabato 3 e che vedrà il ritorno in Italia di Jonathan Safran Foer, da poco tornato in libreria con un nuovo romanzo, Eccomi (Guanda). A dialogare con lui in Piazza Castello (h. 18) ci sarà Marcello Fois.

Per restare ai grandi nomi della letteratura internazionale, da non perdere, ci saranno, in ordine sparso, i francesi Dany Laferrière e Antoine Volodine (entrambi recentemente pubblicati da 66thand2nd), il messicano Juan Villoro, l’inglese Jeanette Winterson, l’americano Jay McInerney e l’irlandese Edna O’Brien, a chiudere la rassegna nel pomeriggio di domenica 11.

Come si sa, però, Festivaletteratura ha costruito negli anni la sua fortuna sulla capacità di intercettare con prontezza i temi più caldi della nostra attualità, culturale ma non solo. Per questo, nella sterminata quantità di presentazioni e incontri, si riescono a individuare alcuni fili conduttori. Uno di questi – e non poteva essere altrimenti – è quello che si raccoglie intorno al focus sulle migrazioni contemporanee, che richiama i temi della frontiera, del viaggio, dell’accoglienza, dei rapporti tra stati confinanti. Mercoledì 7 (h. 15,30, Palazzo Ducale) Alessandro Leogrande dialoga con il giornalista albanese Gazmend Kapllani (Breve diario di frontiera) della Sindrome delle frontiere a patire dall’esperienza biografica di quest’ultimo. Giovedì 8 (h. 15, Chiesa di Santa Paola), la conversazione tra Elena Loewenthal e la scrittrice israeliana Dorit Rabinyan sarà l’occasione per affrontare il grande scandalo suscitato in patria dal suo ultimo libro, Borderlife e discutere i pregiudizi e i rimossi che impediscono ancora al popolo israeliano di confrontarsi con la responsabilità della repressione ai danni dei palestinesi. Quasi in contemporanea (h. 15,30, Palazzo San Sebastiano), Franco Cardini e Alessandro Vanoli parlano di Mediterraneo come mare nostrum, terreno di unione e di scambio, prima ancora che sterminata frontiera, muro protettivo dell’Europa securitaria. A corollario di questi appuntamenti, aperto per tutta la durata del festival (in Piazza Erbe), ci sarà il Punto informativo sulle migrazioni, organizzato in collaborazione con Open Migration e Forensic Oceanography per offrire al pubblico un luogo dove testare le proprie effettive conoscenze sul tema e formarsi un’opinione non emotiva e priva di pregiudizi.

E il tema della frontiera ci conduce inevitabilmente a quello che è per la nostra redazione “l’incontro” per eccellenza di Festivaletteratura 2016. Dopo averlo mancato per un pelo a Città di Castello, a Mantova ci sarà finalmente l’occasione di vedere da vivo Mathias Enard, in Italia per l’uscita dela traduzione di Bussole, già Premio Goncourt 2015 in Francia. La conversazione con Silvio Perrella (gio 8, h. 19, Basilica Palatina di Santa Barbara) porterà il pubblico nel lungo periplo che unisce l’Austria alla Siria e che «riprende e doppia quel percorso storico e politico che aveva caratterizzato la vicenda di Zona», capolavoro del 2008.

Tanti altri sono gli incontri e i percorsi che ci stanno a cuore. Come quelli dedicati alle città, ideali o reali, a cui le nostre #Mappe potrebbero fare da contrappunto: Jonathan Coe e Londra; la New York di Guillaume Musso; Giorgio Fontana e Paperopoli! Ma poi anche il 400esimo anniversario della morte di Shakespeare, le Storie dei videogiochi (con workshop, incontri a tema e un’enorme sala giochi) e il progetto Meglio di un romanzo (in bozze) dedicato al giornalismo narrativo.

Saranno presenti poi diversi autori di cui ci siamo occupati negli scorsi mesi e di cui ci occuperemo prossimamente:

Dulcis in fundo – ma si tratta dell’appuntamento che più ci sta a cuore – il ventesimo Festivaletteratura sarà anche l’occasione per rinsaldare una collaborazione proficua tra spazi culturali della rete. Dopo l’esperienza di CaLibro 2016, si è ricomposto il trittico mirabile La Balena Bianca404: filenotfoundil lavoroculturale che su stimolo degli stessi organizzatori del festival ha coordinato un breve ciclo di incontri a distanza. Si intitola Prossimamente e ha come scopo quello di portare a Mantova – anche se solo in collegamento web – alcuni personaggi che all’estero si stanno distinguendo per un’importante attività culturale, ma che non hanno ancora raggiunto un’influenza significativa nel dibattito italiano. L’obiettivo, come il titolo lascia intendere, è quello di offrire al pubblico del festival un primo punto di contatto con questi intellettuali, nella convinzione che il loro nome sia destinato a ritagliarsi sempre più spazio anche sulle nostre “bacheche”. In collegamento con la Tenda Sordello, quindi, si confronteranno con noi il direttore di Jacobin Magazine, Bashkar Sunkara (ven 9, h.15) e il “padre” dei blogger iraniani Hossein Derakhshan (dom 11, h. 9,30).

A Marco Mongelli, Lorenzo Alunni, alle redazioni di questi due blog fratelli, ad Alessandro Della Casa e a Ton Vilalta di Festivaletteratura va il nostro più grande ringraziamento per aver costruito quello che per noi è stato un importante momento di scambio e che speriamo si trasformerà in un’occasione di scoperta e riflessione nei giorni del festival. Ancora una volta Mantova si dimostra un luogo in cui la cultura trova lo spazio in cui essere coltivata con curiosità e passione, ma anche con i giusti tempi. Per chi già conosce il festival, il richiamo a partecipare anche quest’anno è forse inutile; per chi invece non ci è mai stato, speriamo che queste parole possano essere un potente sprone.