di Paolo Caloni
ponteDeiLibri

Nel 2014 in Italia sono cambiate molte cose. Da quando gli Emirati Arabi Uniti e la Tanzania, inaspettata detentrice di un cospicuo fondo d’investimenti, hanno deciso di salvare un paese un po’ ingrigito, molte abitudini radicate nel fiero popolo italiano si sono perse o stanno lentamente modificandosi. Gli avvenimenti più importanti sono stati certamente due: la trasformazione del Parlamento Italiano in una Spa di lusso e la costruzione del celeberrimo ponte sullo stretto. Andiamo con ordine.

L’ultimo Presidente del Consiglio ha consapevolmente deciso di abbandonare la capitale per governare l’Italia seguendo il peregrinare del Dalai Lama, dopo che la quinta riforma del lavoro in 5 settimane ha trovato l’opposizione dell’attuale maggioranza parlamentare: il Movimento pensionati da cinquant’anni. Esausto per l’ostruzionismo, il premier si è imbarcato per lidi migliori e il Parlamento ha finalmente potuto approvare e completare i lavori di restauro e di messa a norma per cambiare destinazione d’uso: un grande centro benessere dotato di cure termali.

Il ponte sullo stretto ha invece finalmente risolto l’annoso problema di un rapido collegamento fra Vibo Valentia e Abu Dhabi. Giustamente l’emiro è intervenuto per agevolare e accelerare i lavori del più lungo (oltre 5000 Km) ed economico ponte a campata unica che la storia del mondo libero ricordi. Il prezzo complessivo si calcola in 150 euro che sono stati pagati tramite l’acquisto della Sardegna (pare per trasformarla in una piattaforma petrolifera mobile).

Ma ci sono abitudini che l’Italia ha voluto mantenere ed emergono con particolare forza ora che siamo sotto Natale. Da una parte i bei film d’autore di fine anno, dall’altra i bei libri.

Il libro è da sempre il regalo rifugio degli italiani; al riguardo ricordo appassionanti campagne natalizie in libreria: «Devo fare un regalo, che libro mi consiglia?» «Vediamo, il destinatario ama leggere?» «Non lo so, forse la gazzetta…». Qui però non discuteremo dei gusti dei lettori, bensì di cosa viene loro offerto dal mercato editoriale natalizio. Possiamo facilmente individuare delle costanti senza le quali saremmo persi e senza le quali, forse, la foresta amazzonica potrebbe allungare in modo significativo la propria vita.

Un grande classico di fine anno è il libro di B. Spave, noto giornalista e conduttore di una trasmissione cabarettistica televisiva, che ci propone l’appassionante Mari e Monti. L’Italia degli ultimi anni è raccontata attraverso interviste e documenti inediti, anche se già ampiamente anticipati dai telegiornali; quest’anno il tema principale e l’occasione del titolo sono dati dall’incredibile vicenda che ha coinvolto il premier Mari, costretto per Costituzione ad essere intervistato dall’autore del libro. Uno di quei testi che lasceranno un solco nella storiografia accademica. Adatto a chi volete riavvicinare alle straordinarie vicende politiche dei nostri giorni.

Fra gli imperituri della narrativa popolare domina il nuovo libro di L. Ettozzittli Parolacce da terza media. La poliedrica e geniale scrittrice omaggia l’antica e nobile tradizione della satira e della comicità italiana scrivendo la divertente – e piena di sentimento – storia degli alunni di una scuola di Bra. Ricco di umorismo e di sottilissima critica sociale, si segnala il piacevole episodio dell’agognata gita scolastica a Cuneo. Se avete un parente o un amico che non se la passa molto bene, questo breve romanzo potrebbe fargli trascorrere un quarto d’ora di spensieratezza.

Rimaniamo sui classici popolari. Da qualche anno i libri di ricette culinarie hanno ritrovato il loro spazio dopo aver aperto il mercato a giovani professionisti dello squilibrio alimentare e della carenza d’affetto. Le nonne e le suore che fanno da mangiare sono state mandate in soffitta. La novità natalizia che sta furoreggiando è dell’outsider T. Tropiedi: Il Molise che non c’è più – 25 ricette della tradizione. Dopo una brillante carriera nella politica italiana, l’autore ha ritrovato la passione per il proprio paese nelle antiche pietanze della terra molisana: i cavatìjll, a supressàt, a vendrečìn ecc. Ma le vicende della cucina si intrecciano, nel classico stile ruspante e pieno di pathos di Tropiedi, con importanti vicende locali. Ad esempio la vexata quaestio della paternità della ‘Signora di Conca Casale’, salume da sempre conteso con l’Abruzzo.

Al mercato editoriale però non sfuggono le esigenze di lettori dai gusti più raffinati: uomini e donne dotti, in cerca di una preziosità culturale in forma di libro, considerato che durante le vacanze natalizie c’è finalmente tempo di leggere qualcosa di più elevato; in fondo le vacanze sono una lunga domenica. Le librerie e i supermercati offrono un’ottima selezione di titoli, vogliamo segnalarne solo un paio.

Puntuale giunge sugli scaffali il libro di V. Bi Gars Da Botticelli alla Street Art. L’Italia che non avreste mai dovuto vedere. Attraverso un ampio apparato iconografico (a colori of course!), il noto critico ripercorre la storia dell’arte italiana basandosi sulle quotazioni di mercato proposte da Talemark, celebre canale televisivo dedito alla vendita di presunte opere artistiche.

Ancora più ricercato e ancora più dotto è il nuovo libro di U. Rimbelgati. Intellettuale, saggista, pubblicista, psicoterapeuta, filosofo, professore, traduttore, l’autore produce volumi dal grande respiro culturale che nel corso dell’anno sono sempre punti di riferimento per le decisioni difficili che incontriamo sul nostro cammino. Ingiustamente accusato di essere clone di se stesso, il nostro non nega ma propone una novità: il nuovo libro riprende e aggiorna analisi già svolte anni prima (comunque imprescindibili) con l’aggiunta di duecento pagine; inoltre, ricordando i dottissimi titoli dei professori di filosofia dell’Ottocento, viene proposta la seguente titolazione L’altro è me.Dialogo con me stesso su filosofia, psicoanalisi, morale, giovani, cristianità, nichilismo, Occidente, Heidegger, tecnica e me stesso. Da notare che il testo è dedicato al gemello monozigote dell’autore, E. Rifascla, intellettuale il cui impegno civile viene celebrato ogni settimana sul suo stesso quotidiano. Fra i due (anche nel senso: dentro ognuno dei due) è in corso da anni un dottissimo dialogo fatto di citazioni erudite tratte da Montaigne e Nietzsche, di cui ancora non si vede la fine. Per i più impazienti ecco alcuni temi del libro: il declino della nostra era che si fa attendere; la tecnica che ormai ha invaso tutti i campi dell’agire umano e che ha destrutturato il senso della nostra esistenza; anche la religione cristiana non lo sa ma è in crisi da diversi secoli e non saremo certo noi a darle una mano. Un libro per chi vuole guardare al di là della cronaca al minuto che ormai ci possiamo permettere, oltre la fretta del pensiero che caratterizza la nostra epoca, oltre la banalità dell’uomo naufragato nella cura del proprio Ipad. Un libro per professionisti del pensiero, per chi le cose le vuole capire o, ancora meglio, le ha già capite.

Dopo questa breve rassegna possiamo tranquillizzarci: anche quest’anno non avremo problemi a trovare il libro adatto ai nostri bisogni e ai bisogni dei nostri congiunti, qualunque essi siano. Ed anche l’Italia non è poi così diversa.